Francesco Introna, alcune notizie e un documento – 1890

 

Come abbiamo letto nelle pagine precedenti, nel 1888 Angela Vitulli si sposò con Francesco Introna.

 

Di Francesco sappiamo che era originario di Bari, era nato nel 1860 da Pietro e Gaetana Bellone. La famiglia Introna possedeva a Bari una CERERIA, che a fine ‘800 però era gestita da cugini.

 

Poco più che ventenne Francesco venne a Mola e incontrò Vincenza Di Venere, anziana vedova del possidente molese Domenico Saracino. Nel 1883 (vedi atto di matrimonio a pag. 21) Francesco sposò Vincenza che aveva ben 44 anni più di lui.

 

Vincenza morì presto, nel 1886, a 70 anni, lasciando Francesco erede di alcuni beni immobili tra i quali l’attuale Palazzo Introna in piazza XX Settembre, la masseria in contrada Pozzovivo allora conosciuta come Masseria Saracino, alcune case a Mola, terreni alle Cipolluzze e al Portone di Ruggeri.

 

A Mola Francesco era conosciuto come “Ciccillo” e conduceva una vita abbastanza dispendiosa.

 

Lavorava allo stabilimento del Solfuro sulla via di Cozze e lì si recava usando cavallo e charrette.

 

Dovette sostenere forti spese per pagare gli avvocati che lavoravano per far condannare gli autori dell’assassinio del fratello Michele a Bari nel 1901 (vedi capitolo dedicato a questo evento).

 

Di conseguenza fu costretto a vendere alcune proprietà e quando morì nella primavera del 1917 lasciò un notevole ammontare di debiti.

 

La Nonna Angelina raccontava che negli anni dopo la prima guerra mondiale a casa si mangiavano molte patate….ma riuscì a ripianare il bilancio familiare senza vendere proprietà.

 

Tramite amici molesi sono venuto in possesso della copia di una richiesta al Consiglio Comunale di Mola da parte di Francesco Introna per potere aprire una porta in una sua proprietà adiacente ai giardini di San Domenico.

 

Alla fine del documento datato 12 marzo 1890 vi è la firma autografa di Francesco Introna.

 

Personalmente ritengo che, dopo avere esaminato la calligrafia e la firma, tutto il documento sia della stessa mano, quella di Francesco Introna.

 

 

 

Il testo del documento è il seguente:

 

“Onorevole Consiglio Comunale – Il sottoscritto domanda alle SS SS Ill.me il permesso di aprire un uscio a Maestrale del fabbricato di sua proprietà che mette sul suolo dei giardini di S.Domenico di pertinenza del Comune attraverso dei quali è stata recentemente aperta la nuova strada.

 

Il sottoscritto si obbliga, laddove i suoi voti vengano esauditi, di chiudere il suddetto uscio quante volte il Municipio per qualsiasi ragione glielo ordinasse.

 

Con i sensi della massima stima e considerazione.

 

Mola 12 marzo 1890

Firmato FRANCESCO INTRONA FU PIETRO”